Cuba
Qué es sentirse cubano y los peligros del nacionalismo

Leyendo el artículo del Granma, Saberse cubano,

Santiago de cuba calle enramadas

Según el artículo yo no me siento cubano ni estoy orgulloso de ser cubano aunque me haya ido?
Quien se queda en Cuba es más cubano que quien se va?
La cubanía quien la pierde, la pierde ya en Cuba pues cuando vives afuera es cuando te das cuenta de lo cubano que eres, de cuánto amas a tu país y sufres por los tuyos.
No se puede demonizar quien no vive en Cuba porque Martí vivió la mayor parte fuera de Cuba, Maceo salió, Camilo trabajaba en USA, el Che ni cubano era, Máximo Gomez no nació en Cuba.
El hecho de nacer en Cuba no implica que se ame la patria, que se sienta orgulloso de ser cubano.
Estoy orgulloso de ser cubano pero el nacionalismo exacerbado no lleva a otra cosa que a guerras y pedantería. Ese sentimiento de pensar que porque soy cubano soy superior a otros pueblos es algo dañino y lo he visto.
En Italia pocas personas se sienten orgullosos de ser italianos y pocos son nacionalistas porque el nacionalismo exacerbado trajo como consecuencia el fascimo y hoy lo vemos regresar.
Patria es Humanidad! Lo dijo José Martí quien vivió en varios países y sufrió el destierro por sus ideas

Cuba
Ondata di neve a Torino. Strade ghiacciate, pulizia zero

In dieci anni, da quando vivo in Italia, è la prima volta che  trovo tutte le strade di Cenisia e San Paolo  ghiacciate e senza pulire. Ho sbandato un sacco di volte portando i bambini a scuola. Solo corso Vittorio era un po’ pulito nel viale ma i controviali erano ghiacciati.

I mezzi pubblici, il 2 e il 10 per lo meno, con ritardi di più di 40 minuti e con corse limitate.

Pazzesco che due giornate di neve prenda il comune di Torino sprovveduto e che non abbiano pulito o messo il sale prima che ghiacciasse tutto.!

Cuba Mi vida
Partenza per Cuba

Siamo parititi da Torino alle 12 con il volo di Iberia Torino/Madrid.

Abbiamo chiesto se era possibile avere un posto con spazio davanti sul volo Madrid/ Avana in modo da essere più comodi con Nicola sdraiato sulle nostre gambe. La signorina ci ha detto che erano tutti prenotati. Siamo rimasti sorpresi perché eravamo i  primi a fare il check in ma ci ha detto che con le agenzie di viaggio si potevano prenotare i posti. Io ero andato dalla Cisalpina in piazza Sabotino  e mi hanno detto che non era possibile.

Quando siamo saliti sul piccolo aereo che ci avrebbe portato a Madrid, abbiamo scoperto che i nostri posti erano stati assegnati ad altri passeggeri!. Come funzionano questi programmi che permettono di assegnare lo stesso posto a diversi clienti?.

Arrivati a Madrid abbiamo chiesto in informazione dove si doveva fare il check in per il volo Madrid-Avana, anche se c’era scritto sul boarding pass ma volevamo esserne sicuri. Ci hanno detto lettera  “S 84”. Guarando sugli schermi abbiamo appreso che ci sarebbero voluti 45 minuti per arrivarci!.

Sara aveva il ginocchio sinistro gonfio e appena ce la faceva a camminare e Nicola ogni volta che vedeva una scala elettrica la voleva fare anche se non era sul nostro percorso. Abbiamo dovuto prendere addirittura un trenino per arrivare al nostro posto d’imbarco! .

Arrivati finalmente all’aerea imbarco del nostro volo, abbiamo chiesto di nuovo informazione sulla possibilità di avere un posto comodo per Nicola. Non solo ci hanno detto che erano già accupati ma che c’era addirittura overbooking e che il volo era in ritarado causa avaria e che il prossimo aggiornamento lo avremmo avuto alle 19!

Le nostre sfighe non finivano ancora!. Alle 19 ci hanno detto che non si sapeva niente ancora della partenza e prossimo aggiornamento alle 21!. Sara ha ribadito che se il volo non partiva entro mezza notte saremmo rientrati a Torino e non si faceva vacanza. Sono andato a chiedere gli orari dei voli da Barajas a torino ma l’ultimo era già decollato e il prossimo era il giorno dopo. In ogni caso se non partivamo quella sera, saremmo dovuti restare a Madrid.

Tutta l’attesa l’ho passata correndo dietro Nicola che correva come un pazzo senza sosta in giro per i corridoi infiniti del terminal. Sara aveva il ginocchio ancora più gonfio ed è rimasta quasi tutto il tempo seduta tranne che per cambiare il pannolino a Nicola.