Cuba Mi vida Nicola Un cubano a torino
Primo Maggio 2008 a Torino

Da quando vivo in Italia, maggio 2002, Ho partecipato a tutte le sfilate del primo maggio tranne una.

La prima volta che ho partecipato ho notato delle differenze con il Primo Maggio a Cuba. A Cuba la gente si alza presto per la sfilata e alle 8 sono tutti in piazza. I lavoratori e impiegati sfilano con i loro compagni di lavoro tutti con una maglietta e cappellino aposta per la sfilata in modo che i colori siano uniformi. Sfilano le scuole militare, le forze armate, il Ministero dell’Interno, la polizia in fine quasi tutti.

La sfilata si fa in blocchi compatti e ogni gruppo in ordine .In questo modo chi guarda la sfilata dalla TV o da lontano, può rendersi conto dove si trova ogni gruppo che sfilerà. In una citta’ come Santiago de Cuba con mezzo milione di abitanti, almeno la meta’ sfila. Tanti spontaneamente, altri un po’ obbligati perche’ se lavori non fai bella figura se non ti vedono sfilare e se sei militante della Gioventu’ comunista o del PCC, lo fai per forza. Di solito Raul Castro , quando era il vice, partecipavava a Santiago e Fidel all’Avana in modo che in caso di un attentato non si trovino sullo stesso posto. Quindi la differenza in quantita’ e’ enorme, Torino 30 000 persone. Santiago de Cuba quasi 200 000.

 

 

Ero curioso di vedere come sarebbe andata dopo la sconfitta della sinistra, o scomparsa, dopo le ultime elezioni. Devo dire che mi è piaciuta di più e ho visto più giovani dell’ultima volta. Ho sentito il discorso di Chiamparino in piazza San Carlo e il discorso di una giovane del gruppo GIOC, gioventù operaia cristina.

L’altra differenza è che a Cuba abbiamo sempre sventolato bandiere cubane e anche se dicono che siamo un paese comunista, non si vedono bandiere , nè si sono quasi mai viste, con la falce e il martello. Al massimo una bandiera Rossa con Marx, Engel e Lenin ma mai Stalin come ne ho vista una che sventolava nel gruppo di Rifondazione Comunista. Forse i cubani siamo troppo nazionalisti e pensiamo ai versi di Bonifacio Birne che tornando dall’America dopo la fine della guerra Ispano Cubana, vide aizzate sulla Fortezza del Morro dell’Avana la bandiera cubana con accanto la bandiera americana, disse:

” CON LA FE DE LAS ALMAS AUSTERAS HOY SOSTENGO CON ONDA ENERGIA CHE NO DEBEN FLOTAR DOS BANDERAS DONDE BASTA CON UNA:LA MIA”. La sfilata è stata bella anche perché per la prima volta, visto che ha solo due anni, Nicola Alejandro ha partecipato alla sfilata, tutto vestito di Rosso, ballava per la strada al ritmo della musica dei giovani operai che con un bel rap si domandavano “come mai, come mai, sempre in culo agli operai!”

Nicola
Sara e Nicola partono per Roma

Alle 18.20 sono uscito dall’ufficio per aspettare Sara con Nicola e sua mamma che sarebbero passati a prendermi per andare all’aeroporto di Caselle . Siamo arrivati dopo 20 minuti di macchina.Abbiamo fatto la fila per il checkin, per il volo della Blu-express c’era solo una persona davanti a noi. Ho chiesto a Nicola di darmi una mano a spingere la valigia sul nastro trasportatore.Lui era tutto entusiasta e ha spinto mettendocela tutta finché la valigia non è entrata completamente. Voleva salirci sopra pure lui e ho dovuto tenerlo forte per evitare che me lo portassero via insieme alla valigia. Dopo il check-in siamo andati di sopra per mangiare qualcosa. Ho preso della pasta col sugo di pomodoro per me e Sara ha preso le patate al forno, dell’arrosto e del riso in bianco per Nicola. La pasta erca così molliccia che mi ha fatto venire in mente gli spaghetti che facevano a Cuba nella caffetteria Las Americas a Santiago. Nicola ha fatto un po’ di capricci per mangiare.Prima non voleva stare in braccio a Sara poi voleva stare con Maria. Finalmente l’ho preso io l’ho seduto sulle mie gambe davanti a Sara perché lo imboccasse. Maria, sopo un po’ , mi ha dato il cambio e così ho potuto mangiare gli spaghetti non solo mollicci ma anche freddi!. Nicola ha mangiato tutto il suo riso, l’arrosto e pure le fette di prosciutto di sua Nonna. Dopo mezz’ora di cena siamo scesi all’area D dove c’era l’imbarco per il volo di Roma., in realtà È l’imbarco per tutti i voli visto che è l’unico.Ci siamo salutati e io e Maria ci siamo allontanati un po’ in modo da poter vedere Sara e Nicola ma che Nicola non potesse vederci. Dopo qualche minuto, Nicola mi ha cercato col suo sguardo.Quando ha visto che ero scomparso si è messo a piangere e a chiamarmi. Mi sono emozionato tanto, pieno di felicità e tristezza allo stesso tempo perché avrei dovuto aspettare fino a domenica per potere stare con lui.

Nicola
Nicola Usa il vasino

Dopo qualche settimana di tentativo di Gisella,cugina di Sara che fa da babysitter a Nicola, finalmente Nicola fa la sua prima cacca e pipì nel vasino.

Era fierissimo della sua opera, dopo aver detto “fohhh, que peste!”, mii che puzza!,  ha preso il vasino e ha rovesciato il suo contenuto nel cesso e poi con l’aiuto di sua mamma ha tirato lo sciacquone

Nicola
La sfida dei bimbi

Ieri sera a cena prendeva le mezze maniche e allungava il braccio verso il pavimento per buttarle per terra e mi guardava negli occhi con uno sguardo di sfida, di minaccia.Gli ho detto, sempre in spagnolo, “No, non si fa, non si butta la roba da mangiare per terra”.Lui ha continuato a a sfidarmi, allora gli ho tolto il piatto e l’ho messo via su un angolo del tavolo e gli ho detto che se le buttava per terra non avrebbe mangiato più.Visto che aveva ancora fame e che io facevo sul serio, si è messo le mezze maniche in bocca aspettandosi un bravo e gli applausi, cose che gli sono state date.

Questo gioco l’ha fatto per più di tre volte finché finalemente gli ho tolto il piatto definitivamente per dimostrargli che non stavo scherzando.

 

Nicola
Nicola compie 13 mesi!

I primi giorni all’asilo sembrava che tutto filasse liscio e che lui ci si adattasse  molto in fretta, ma quando ha capito che non era un gioco, che doveva restarci fino a tardo pomeriggio senza mamma e papà, allora sono cominciati i pianti  e i capricci  all’ora di essere accolto dalla maestra.

A me fa un po’ male lasciarlo e andare via mentre lui piange e stende le braccia verso di me.Mi sembra, anche se so che non è così, di pagare per sbarazzarmi di mio figlio, di abbandonarlo quando lui  ha più bisogno di me ma so che è la soluzione migliore.Preferisco che lui stia in un asilo dove ha la possibilità di giocare con altri bambini, di imparare a condividere i giocattoli, a rispettare ed essere rispettato, a vivere in colettività piuttosto che lasciarlo a casa con una baby-sitter cha fa la sostituta di mamà a pagamento.

Venerdì due novembre comincio a lavorare in un nuovo posto di lavoro e a tempo pieno, quindi lo vedrò mentre lo porto all’asilo e un’ora dopo cena e i weekend.Mi sembra troppo poco tempo tenendo conto che sono stato con lui per 4 mesi dal mattino fino all 14:45.

Nicola
Nicola si prende la congiuntivite all’asilo

Gli stiamo somministrando delle  gocce atibiotiche e oggi va meglio.Stamttina siamo usciti a fare la spesa ed era contento.Aveva la pelle intorno agli occhi un po’ arrossata ma gli stavano bene.

Adesso non ha voluto mangiare  perché aveva troppo sonno.L’ho messo nel suo lettino e si è addormentato subito!.